La ninfa del Lago di Carezza
Il Lago di Carezza è uno dei laghi più celebri dell’Alto Adige e da sempre fa innamorare chi lo visita, grazie al suo cangiante gioco di colori. Sarà forse per questo motivo che è nata questa leggenda? Racconta di una bellissima ninfa che rimase fedele alla sua casa e alla natura. Qui trovi tutta la sua storia!
Molto tempo addietro viveva nel Lago di Carezza una splendida ninfa. Questa dolce creatura sedeva spesso sulla sponda del lago, intrecciava le sue bionde ciocche e canticchiava soavemente. Un giorno lo stregone di Masaré udì la sua angelica voce e se ne innamorò. Egli usò tutti i poteri in suo possesso per conquistare la fatina del lago, ma la ninfa non si fece mai scovare. Lo stregone chiese dunque aiuto alla strega Langwerda che gli consigliò di travestirsi da venditore di gioielli, di stendere un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar e di recarsi quindi al Lago di Carezza per attirare la ninfa e portarla via con sé. Lo stregone diede ascolto alla strega, ma dimenticò di travestirsi. La ninfa rimase estasiata di fronte all’arcobaleno colorato di gemme preziose. Ma presto si accorse della presenza del mago, che si nascondeva a bordo lago, e si immerse nuovamente nelle acque del Lago di Carezza. Da allora non la vide più nessuno.
Lo stregone, arrabbiato perché il suo piano non era andato a buon fine e distrutto dalle pene d’amore, strappò l’arcobaleno dal cielo, lo scaraventò a terra e gettò tutte le pietre preziose nel lago. Ecco spiegato perché il Lago di Carezza risplende tutt’oggi con i colori stupendi
dell’arcobaleno e perché i Ladini lo chiamano ancora il “Lech de l’ercaboan”, ovvero il Lago dell’Arcobaleno: lasciati incantare dalle brillanti superfici cangianti delle sue acque!
Le bambole del Latemar
ll Passo di Carezza si trova tra il Catinaccio e il Latemar, due massicci montuosi che danno forma a
Re Laurino e il Giardino delle Rose
Un tempo lontano, quando tra le valli alpine si incontravano ancora giganti e nani, Re Laurino, sovr